Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici
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Anno 1922. In un paesino della Sicilia dove vige l'omertà più totale, tutti sanno che a far fuori Angelo Paternò è stato Vito Acicatena: ma al processo nessuno parla. L'avvocato Spallone, fervente socialista, vorrebbe indurre la vedova a far riaprire il processo. Tra i due nasce una relazione che però si complica alla venuta di un cugino del defunto al quale la donna non nega le proprie grazie. La marcia su Roma ed altri avvenimenti sconvolgeranno la vita dei personaggi.